Tappa 3 – Withrop – Tonasket
Km tappa: 115
Km totali: 394
Altimetria scalata: 1136 mt
Come sono belle le cittadine del deserto. Essenziali ma in grado di rassicurare. Proteggono dalla durezza di un ambiente estremo ed inospitale che però, nonostante tutto, ha sempre un fascino eccezionale. Attraversarlo in bicicletta non è uno scherzo. Dopo le prime due tappe immerse nel verde, io e la mia Freccia dell’Est abbiamo mangiato oggi una lingua d’asfalto infuocato, letteralmente.
In un luogo in cui la parola ombra non esiste ho cercato di attrezzarmi e di far fronte, con scorte idriche notevoli, al caldo diabolico che è il vero pericolo per chi sfida la desolazione di un ambiente simile.
Alle 11 di mattina sono in cima al Loup Loup Pass e quando lo scavalco il paesaggio cambia in modo violento e netto. Niente piu’ verde, ne alberi e soprattutto non c’è piu’ la minima traccia di ombra in cui ogni tanto ripararsi. Scendo di quota fino a 300 metri, per affinità e per somiglianza sono di nuovo nel deserto del Mojave nel 2008, brullo, secco e terribilmente caldo. Alle 13 trovo uno sparuto gruppo di alberi, l’unico. Mi fermo, mangio una scatoletta della temuta e famigerata carne in scatola Spam, controllo le mappe e il gps. Di fronte a me, nei campi, un elicottero Huey mi guarda abbandonato.
La strada per Tonasket è costellata da minuscole comunità dove oggi, 4 luglio, praticamente tutto è chiuso. I pochi esercizi aperti sono le stazioni di servizio, le bandiere americane sventolano nel vento e ogni tanto, da qualche parte, i fuochi artificiali preannunciano i festeggiamenti di stasera. 115 km di paesaggi lunari e di cespugli che ruzzolano attraverso la carreggiata, poche macchine e ancor meno persone. Dalla strada intravedo Ranch immensi, qualche roulotte AirStream parcheggiata nel nulla e montagne dai profili appuntiti e minacciosi. E’ l’America, quella vera, quella autentica.
Ma contrapposto al lato rude ed aspro di questo ambiente c’è l’ospitalità e la gentilezza delle sue persone, che forse ancor piu’ di quelle di città, accolgono e ritemprano dalle fatiche di chi arriva da lontano. Di chi attraversa il deserto, magari in bici.
Anche a Tonasket, WA, tra qualche ora si accenderanno i fuochi artificiali, l’America festeggia la sua indipendenza dall’impero britannico, e io sono in prima fila.
Andrea
p.s. Ciao amici Carlos e Marta, buona strada per la Tierra del Fuego, Ushuaia.