Tappa 13 – Shelby, MT –Chester,MT
Km tappa: 73
Km totali: 1414
Altimentria scalata: 205 mt
Una pulita alla trasmissione, una bella gonfiata alle gomme e la Peugeot CS01 Sport, la mia Freccia dell’Est, è pronta per mangiare altra strada. Sulla carta una tappa facile facile. Sul campo 73 km di vento contro impietoso, tanto forte che in alcune occasioni ho rischiato di cadere per le folate violente. La prateria urla e mi costringe a spingere il doppio sui pedali della mia CS01. Da Shelby a Chester, highway 2 che punta ad est. Nei prossimi giorni ho in programma tappe ben piu’ consistenti e spero sinceramente che il vento si plachi, almeno un po’.
Io e la mia Peugeot oltrepassiamo due baracche di legno, veri e propri avamposti nel niente, un tempo erano rispettivamente un café e un ristorante. Adesso sono solo un riparo per ragni e chissa’ cos’altro. Gli americani imprendono e tentano ma su questa highway troppe poche bocche da sfamare. Il business non abita piu’ qui, se mai lo ha fatto.
Piu’ avanti vedo una figura in bici che brancolla e tentenna, come me, nelle folate che spingono ad ovest. Lo raggiungo e scopro che è un canadese, si chiama Deal e sta andando a Yellowstone, è visibilmente provato. Spinge una MTB con delle ruote enormi e larghe, due chiacchiere, gli chiedo se è tutto ok e me lo lascio alle spalle.
Chester, come ogni altra cittadina americana, mi accoglie con un cartello di benvenuto che ne decanta le lodi, in questo caso mi trovo nel “Heart of the High-Line”. Casette in legno con pratini curatissimi, bandierine americane sulle verande e rumore tipico dei tagliaerba in azione. Seguo la strada che mi porta in Main Street e davanti ad altri silos che immagazzinano grano e cereali, trovo un american bar che con un “Good food!” m’impone la fermata.
L’atmosfera rilassata tipica della domenica, sui tavoli il Ketchup Heinz, nell’aria odore di patatine e al bancone qualche cliente che beve birra o sgranocchia noccioline, in tv ci sono le corse Nascar dallo Speedway del New Hampshire. Sopra le bottiglie il cartello “Dopo lo Sceriffo viene il Barista” mi fa’ sorridere sotto i baffi. Mi siedo e mi godo le corse con gli avventori del locale, il tempo di rinfrescarmi con una Budweiser gelata e di rifocillarmi con una zuppa Chili, un paio di battute e saluto tutti. E’ tempo di montare la tenda sull’erbetta favolosa del City Park di Chester, cittadina “Cyclist friendly” sulla rotta dell’est.
Siamo a quota 1414 e siamo appena partiti, il decollo è terminato ed è tempo adesso di slacciare le cinture di sicurezza, il servizio catering parte tra poco..
Andrea Tozzi