New Plymouth, Taranaki.
Tappa 16 – Bulls / Hawera
Km: 139
Km totali: 2010
Altimetria: 1060 mt
Meteo / Condizioni: Variabile
Temperatura: 4 / 12°
Tappa 17 – Hawera / New Plymouth
Km: 106
Km totali: 2116
Altimetria: 495
Meteo / Condizioni: Sereno
Temperatura: 5 / 13 °
Mancano ancora molti chilometri alla città delle vele, cosi viene comunemente soprannominata Auckland, ma a questo punto della spedizione non posso che riflettere, meravigliato io stesso, del fatto che questa mountain bike in carbonio che ha già sulle spalle Africa, Europa e Sud America, mi ha permesso ancora una volta di attraversare una nazione nelle condizioni piu’ dure possibili, e nella stagione peggiore. La Peugeot RSM01, la mia Solaris, alla fine di questo grande progetto che è il Peugeot World Tour, avrà tenuto testa ad alcuni dei luoghi piu’ belli ed ostici del pianeta.
Intanto oggi ho conquistato New Plymouth percorrendo una strada che solo per il nome meriterebbe la top ten di Sorrisi e Canzoni. La Surf Highway, esotica lingua d’asfalto che oltre al biglietto da visita ha anche i numeri, scivola a due passi dall’oceano Pacifico nell’atmosfera rilassante della campagna marittima. Bella, soleggiata e priva di traffico, è tempestata da una serie infinita di basse cunette che modellano il paesaggio curva dopo curva, regalando vedute sempre nuove.
Mentre avanzo a 23 km/h scorgo dietro il profilo delle cunette piccole capanne di legno affacciate sulla sabbia, qualche country club chiuso per la pausa invernale e lussuose case di villeggiatura quasi interamente in cristallo e materiali hi-tech. Ogni tanto, spinto dalla curiosità o dalla voglia di fare una pausa, seguo piccole strade sterrate che sbucano dai cespugli e una manciata di metri dopo sono sull’immenso e deserto bagnoasciuga oceanico con la sola compagnia dei gabbiani. Quando nel primo pomeriggio arrivo a New Plymouth è feeling a prima vista. Sarà il bel tempo o forse la temperatura che porta con se’ già il profumo della primavera, ma la citta’ e la sua gente mi accolgono calorosamente mettendomi subito a mio agio.
A circa 40 km dalla città poi, dalla perfetta sagoma conica e inconfondibile pedigree della famiglia dei vulcani, c’è il Monte Egmont. E’ il faro che illumina il versante occidentale dell’isola del Nord e che per le sue condizioni eccezionalmente instabili dovute alla vicinanza del mare ha il triste primato di montagna piu’ pericolosa di tutto il paese. Neppure l’intera catena delle Alpi o la vetta del Monte Cook, con i suoi quasi 4000 metri di quota, registrano un cosi alto numero di morti come i 2000 metri scarsi dell’Egmont. E’ la copia perfetta, in miniatura, del grande padre del Giappone, il Fuji-san. Ma a differenza del Monte Fuji, toccato a bordo della Peugeot 2008 WTE durante la spedizione numero 2 esattamente un anno fà, oggi il cielo è cristallino e la cima innevata dell’Egmont, a parte qualche nuvola passeggera, si svela nitida in tutto il suo immacolato candore.
Cartelli stradali bilingua, canali tv dedicati, musei e sculture tribali mi ricordano, anche qua a New Plymouth, di quanto la cultura maori sia espressa e tutelata in tutto il paese, ma in special modo qui nell’isola del nord, dove i suoi discendenti sono molto piu’ numerosi. La stessa importanza del popolo maori nella società di questo paese è nettamente differente rispetto al triste ruolo a cui gli australiani hanno invece relegato gli aborigeni o gli americani fatto con gli indiani d’america. Tuttavia il fatto che i lavori piu’ umili o duri vengano spesso svolti da loro mi dice pero’ che anche qua la disuguaglianza esiste, ma sono comunque inseriti nella società non nelle riserve e con tutta probabilità le nuove generazioni, con il progresso e l’istruzione, porteranno sempre piu’ equilibrio nella storia multirazziale della Nuova Zelanda.
Andrea Tozzi